ARCHITETTURE DEL VINO
Cantine di cui anche Bacco andrebbe fiero
Il concetto di Città del Vino è emerso come un modo innovativo di valorizzare il patrimonio enologico e promuovere lo sviluppo sostenibile delle aree vitivinicole. In questo contesto, il Piano Regolatore delle Città del Vino svolge un ruolo cruciale nell'organizzazione e nella gestione dello sviluppo urbano e rurale. Questo articolo esplorerà gli obiettivi chiave di tali piani e i vantaggi che apportano alle comunità vinicole.
Preservazione del Paesaggio Vitivinicolo: uno degli obiettivi principali è garantire la conservazione del paesaggio vitivinicolo, preservando la bellezza naturale e culturale delle aree coltivate a vigneto. Ciò implica la regolamentazione del tipo di sviluppo immobiliare consentito e la protezione delle caratteristiche ambientali uniche.
Sostenibilità Ambientale: i piani regolatori mirano a promuovere pratiche agricole sostenibili e a limitare l'impatto ambientale delle attività vitivinicole. Questo può includere la gestione responsabile dell'acqua, la riduzione dei rifiuti e l'adozione di energie rinnovabili nei processi produttivi.
Sviluppo del Turismo Enogastronomico: la creazione di un ambiente favorevole al turismo è un obiettivo chiave. I piani regolatori possono incentivare la costruzione di strutture ricettive, ristoranti e centri visitatori, contribuendo così a promuovere il turismo enogastronomico e a generare opportunità economiche.
Valorizzazione del Patrimonio Culturale: la tutela del patrimonio culturale legato alla produzione del vino è fondamentale. Ciò include la conservazione di cantine storiche, la promozione delle tradizioni vinicole e la creazione di spazi culturali dedicati alla storia del vino nella regione.
Infrastrutture e Servizi Adeguati: i piani regolatori mirano a garantire che le aree vitivinicole dispongano delle infrastrutture necessarie, come strade, impianti di trattamento delle acque e servizi pubblici, per sostenere lo sviluppo equilibrato della comunità.
Economici: la promozione del turismo e della produzione vinicola contribuisce all'incremento delle attività economiche locali, generando occupazione e stimolando l'economia locale.
Ambientali: attraverso la promozione di pratiche agricole sostenibili, i piani regolatori favoriscono la conservazione dell'ambiente, preservando la biodiversità e riducendo l'impatto negativo sulla natura.
Culturali: la valorizzazione del patrimonio culturale legato al vino contribuisce a preservare le tradizioni e a promuovere la cultura locale, aumentando nel contempo l'attrattività delle aree vinicole.
Sociali: la creazione di spazi pubblici, percorsi enogastronomici e luoghi di incontro favorisce la coesione sociale e il senso di appartenenza alla comunità.
In ultima analisi, i Piani Regolatori delle Città del Vino si presentano come strumenti chiave per guidare lo sviluppo armonioso delle aree vitivinicole, con benefici tangibili in termini economici, ambientali, culturali e sociali. La loro implementazione richiede una collaborazione attiva tra autorità locali, produttori, e la comunità, al fine di garantire un futuro sostenibile e prospero per le Città del Vino.
Il nostro studio di progettazione si prefigge lo scopo di fornire delle tracce metodologiche per adeguare gli strumenti di governo del territorio, al fine di perseguire lo sviluppo sostenibile delle aree rurali, delle aree vitate, della rete infrastrutturale dei trasporti (Strade del Vino), e di capovolgere il carattere marginale solitamente assegnato alle aree agricole, ponendole con la medesima valenza e importanza delle città. Per questo ci proponiamo in collaborazione con le Amministrazioni comunali sensibili al tema.
I nostri studi e analisi hanno visto l'interessamento di problematiche urbanistiche che hanno coinvolto tre casi di tre Comuni territoriali e che spesso si presentano nei nostri territori di collina e pianura:
Le due problematiche a cui abbiamo posto rimedio si individuano:
a) nella sistemazione dell’impianto del vigneto coltivato nel brolo antistante e retrostante le cantine ottocentesche;
b) nella presenza di spazi aperti di pertinenza della cantina che sono gestiti disordinatamente e non in conformità, in cui la visione preponderante dei vasi vinari (acciaio e cemento) ne determina peraltro l’aspetto peggiore.
Tezze di Piave (TV)
le due problematiche affrontate sono:
a) la presenza dei vasi vinari posizionati esternamnte ai fabbricati agricoli e vinicoli;
b) presenza dei broli storici di pertinenza delle ville antiche, e non, usufruiti come orti e campi per la coltivazione.
Vidor (TV)
a) studio e viabilità di progetto nei pressi dell'Abbazia di Vidor.
“S’intende per Piano Regolatore delle Città del Vino la parte strutturale del principale strumento comunale di governo del territorio, così come è venuto maturando nella riflessione delle Città del Vino, strumento che si misura con la sfida di governare tutto il territorio in modo coerente e sostenibile, a partire dal riconoscimento del valore del “sistema vigneto” e della sua intrinseca fragilità.
Il PRCV propone, fin dall’inizio, una piccola “rivoluzione copernicana”: il piano non si pone più l’obiettivo di trovare un posto a tutte le esigenze urbane, ma di capire quali esigenze possano essere soddisfatte dal territorio ed a quali condizioni. In altra parole, si tratta di identificare la capacità di carico del territorio ed a questa commisurare i progetti di sviluppo. È il territorio che detta le regole alla società, non più il contrario. Il PRCV riconosce che la campagna esprime valori almeno pari rispetto alla città, dunque la campagna non è più una categoria residuale e subalterna rispetto alle esigenze urbane, ma ha pari dignità e pari diritti. Una delle prime indicazioni, infatti, è di frenare e contenere l’indiscriminata espansione urbana, di indirizzare lo sviluppo urbano più sulla sostituzione che sull’espansione, più sulla qualità che sulla quantità.” Associazione Nazionale Città del Vino
Strumenti integrati di governo: la Valpolicella tra il P.R.G Città del Vino e il Biodistretto.
Esempio per il paesaggio vinicolo dei Colli Euganei
UNIVR Università di Verona, Luglio 2019