ARCHITETTURE DEL VINO
Cantine di cui anche Bacco andrebbe fiero
L'enoturismo, ovvero il turismo legato alla scoperta dei territori vitivinicoli e delle tradizioni enogastronomiche locali, rappresenta un'importante opportunità per le aziende vinicole che vogliono diversificare le proprie fonti di reddito e rafforzare il proprio brand. Un aspetto sempre più rilevante per il successo di questo settore è l'enoarchitettura e il wine design, perché non solo valorizzano il prodotto vinicolo, ma creano esperienze sempre più immersive per il visitatore.
L'enoturismo è un settore in crescita e la sua evoluzione richiede una riflessione approfondita sulla logistica, un aspetto spesso trascurato, improvvisato dagli stessi progettisti che non si intendono di cantine, ma cruciale per garantire un'esperienza unica e memorabile ai visitatori.
In questa serie di articoli (15 episodi) che affronteremo, esploreremo in dettaglio come progettare le tappe e ottimizzare la logistica all'interno e all'esterno di una cantina vinicola, partendo dalle esigenze specifiche di ciascheduna azienda vinicola e valorizzando le potenzialità già presenti e/o carenti da sviluppare.
Questa esigenza è nata da una fortunata esperienza formativa che abbiamo condotto, intitolata "Enoarchitettura e wine design. Esperienze di acquisto tra botti e vigne," realizzata per l'associazione Umbria Top Wines in collaborazione con la Cooperativa Irecoop. Durante questo corso di formazione, abbiamo avuto il privilegio di confrontarci con oltre venti cantine vinicole umbre, rispondendo a numerose domande e riscontrando un vivo interesse per l'argomento.
A due anni di distanza da quell'evento, abbiamo deciso di trasformare il materiale predisposto (un documento di 143 diapositive) e l'esperienza accumulata in una guida pratica, che attraverso casi reali e di successo offre soluzioni e suggerimenti di analisi-riflessioni concrete per rafforzare i punti deboli e potenziare quelli di forza in seno ad ogni azienda vinicola. L'obiettivo è quello di migliorare l'offerta enoturistica sotto l'aspetto logistico, facendo tesoro di anni di esperienza nella progettazione di cantine vinicole.
Questo percorso a tappe rappresenta non solo un'opportunità per ottimizzare la logistica, ma anche per trasformare ogni visita in cantina in un viaggio indimenticabile attraverso il vino e la sua storia.
Gli esperti di enoturismo e gli operatori del settore concordano sul fatto che un'autentica esperienza enoturistica va oltre il semplice piacere del vino e si radica profondamente nell'arte dell'accoglienza.
Due sono gli aspetti che devono essere presi in considerazione per la narrazione enoturistica in cantina vinicola: l’aspetto logistico e quello contenutistico.
Noi ci occupiamo del primo, dal 2003, con la passione e l'esperienza che solo anni di pratica possono offrire.
Contributi intellettuali di esperti del settore sostengono che un grande ruolo nello svolgimento dell'autenticità dell'esperienza enoturistica dipenderebbe dalla "adeguatezza della struttura".
Ma cosa si intende quando sentiamo parlare di "adeguatezza della struttura"? Un'espressione vaga che, di per sé, non dice molto. Anzi nulla.
Il turista del vino che sperimenta l'enoturismo in una cantina vinicola, qualsiasi essa sia, mai e poi mai percorre, né tantomeno visita, il vago concetto dell'"adeguatezza della struttura" di una cantina vinicola. E per motivi di sicurezza e privacy, non è nemmeno possibile esplorarla in dettaglio.
Quello che conta davvero è l'itinerario che attraversa.
Infatti, il turista del vino che visita una cantina e partecipa ad una esperienza enoturistica non percorre semplicemente uno spazio fisico, ma un viaggio sensoriale, attraverso percorsi spesso intricati. Cammina un articolato percorso fatto di spazi e slarghi tra cisterne e vasi vinari, odora sapori, incede locali difficili che si avvolgono su se stessi tra botti e barrique, percepisce temperature e umidità, solca dislivelli, supera gradini sgraditi, incontra banconi bar per la somministrazione, si imbatte in tavoli schierati per le degustazioni, saggia e testa l'ergonomia delle sedie della tasting room, assapora bevande, si serve di bagni e wc. E infine giunge, se c'è, al punto vendita delle meraviglie gradendo panorami e viste mozzafiato.
Questo percorso, che potremo definire "promenade eno-architecturale", diventa un racconto vivo, un'esperienza che intreccia funzioni e volumi spaziali in un insieme armonico e coinvolgente. Non si tratta di semplici dettagli logistici, ma della vera essenza dell'esperienza: ogni passo, ogni spazio di sosta, ogni angolo dedicato alla cultura e alla degustazione è ciò che rimarrà impresso nella memoria del visitatore.
Quando parliamo di un percorso enoturistico ci riferiamo a una sequenza di spazi, ambienti, luoghi, sale e corridoi che si snodano lungo un itinerario approntato intelligentemente, pensato con cura per accogliere e stupire. Ogni elemento, dagli arredi alle installazioni artistiche, contribuisce a creare un'atmosfera che racconta la storia della cantina e del suo vino, rivendicando con orgoglio le radici storiche dell'azienda.
Progettare un'esperienza enoturistica memorabile significa affrontare la sfida di concepire un itinerario che esalti ogni momento della visita. Non si può lasciare nulla al caso: un singolo dettaglio trascurato può compromettere l'intero ricordo della visita.
Attenzione quindi, il percorso non può e non deve essere improvvisato:
In entrambi i casi, il risultato sarà un viaggio mitico tra botti e vigne, un'esperienza sensoriale completa che mescola armoniosamente contenuti e design, catturando l'anima del vino e trasmettendola al turista attraverso la bellezza circostante. Un design ben studiato si rivelerà nella sua pienezza, diventando la scenografia perfetta per una narrazione che non necessita d'essere illustrata.
Per le cantine che aspirano a trasformare la visita in un'esperienza indimenticabile, la chiave è pianificare e progettare ogni tappa dell'itinerario, affinché ogni spazio parli la lingua del vino e dell'accoglienza, creando un ricordo che durerà per sempre.
Le cantine che desiderano implementare e/o rafforzarsi dal punto di vista dell'enoturismo e in particolar modo potenziare l'itinerario enoturistico dedicato alle visite dei turisti del vino devono necessariamente attrezzarsi, rinnovarsi e pianificare interventi mirati.
Non fare questo significa rischiare di perdere una fetta significativa del fatturato, che può arrivare fino al 12-14% (fonte XVIII° Rapporto turismo del vino - vendemmia 2021).
L'enoarchitettura non è solo la costruzione di edifici funzionali alla produzione del vino; è la creazione di spazi che raccontano una storia, che evocano emozioni e che coinvolgono tutti i sensi. Il wine design va oltre l'estetica delle bottiglie e delle etichette, includendo tutto ciò che contribuisce a rendere unica l'esperienza del visitatore. Il percorso tra botti e vigne deve essere un viaggio sensoriale, capace di connettere il visitatore alla cultura e alla passione che sta dietro ogni calice di vino.
Per realizzare un'esperienza di enoturismo efficace e coinvolgente, le cantine vinicole devono considerare le seguenti 14 tappe fondamentali:
Di ognuna di queste tappe approfondiremo il tema e svilupperemo esempi di progetti e soluzioni.
L'introduzione dell'enoturismo richiede un approccio strategico e ben pianificato. Le cantine che decidono di investire in questo settore devono essere pronte a rinnovarsi e a offrire un'esperienza completa, che coinvolga tutti i sensi e che permetta ai visitatori di connettersi in modo profondo con la cultura del vino. Implementare i 14 punti sopra elencati non solo migliorerà l'attrattiva della cantina, differenziandosi dalle altre aziende vitivinicole, ma contribuirà anche a incrementare il fatturato, facendo dell'enoturismo una componente fondamentale del business vinicolo.