ARCHITETTURE DEL VINO
Cantine di cui anche Bacco andrebbe fiero
Principi, caratteristiche e filosofia per ristrutturare e riqualificare una cantina vinicola a regola d'Arte.
Gli obiettivi di un imprenditore agricolo che vuole ristrutturare o recuperare la cantina vinicola di proprietà sono in generale gli stessi di una cantina che si vuole realizzare nuova.
Rinnovare le strutture esistenti, riordinare il layout delle funzioni enotecniche, mettere ordine al flusso produttivo, rendere la cantina meno dispendiosa dal punto di vista energetico (consumi bollette), riconvertirla all'ecosostenibilità, restituire bellezza estetica, ammodernarla, dotare gli ambienti enotecnici di attrezzature tecnologicamente all'avanguardia, etc, etc., queste a grandi linee le scelte di un'azienda vinicola proiettata verso il futuro.
Tale aspetto, lo vedremo anche analizzando il capitolo dei servizi con il recupero delle Capanne vinicole.
Tuttavia, si inseriscono delle importanti differenze che muovono le aziende vinicole per procedere ad agire in tal senso. E le vedremo nel prossimo paragrafo.
Per esperienza acquisita, secondo i casi che si sono presentati, l'imprenditore vitivinicolo che ha in dote una cantina vinicola, vecchia anche solo di cinquant'anni, se la tiene stretta e sa che una volta ristrutturata ne gioverebbe: sia dal punto di vista della valenza storica, economica e della comunicazione d'immagine. Oggi, tale tasto, è più che mai imprescindibile.
Un caso che ci è capitato ventitre anni fa testimonia proprio il tormento di un nostro cliente che, perseguitato dal dubbio, ci interrogò se doveva ristrutturare e ampliare la vecchia cantina vinicola (con villa ottocentesca) in centro storico o se invece doveva optare per delocalizzare l'attività vitivinicola in campagna e realizzare una nuova cantina per sfruttare maggiore libertà.
Rispondemmo, certi del risultato, per quella situazione in particolare, che avrebbe avuto maggiore beneficio rimanendo in centro storico e recuperare il gioiello in suo possesso, perché ciò in futuro gli avrebbe restituito luce di riflesso e una immagine di non poco conto.
L'avvento prepotente dell'Enoturismo, anche dalle nostre parti, ha fatto il resto.
E nella fattispecie, proprio l'arrivo dell'enoturismo, ha reso inevitabili e necessari gli interventi di miglioramento delle strutture, per esempio per l'abbattimento delle barriere architettoniche presenti nelle cantine vinicole esistenti tra gli ambienti e lungo tutti i percorsi di accesso carrabili e pedonali.
Quindi, come si vede, l'evolversi delle esperienze e delle esigenze può modificare la percezione di un luogo e la stessa fruizione di un qualcosa che è sempre stato utilizzato nello stesso modo può rivelarsi ricca di opportunità.
PRATICHE NEL CASO DI UNA CANTINA VINICOLA DA RISTRUTTURARE:
Le richieste nella gran parte delle occasioni che ci pervengono da parte delle aziende vinicole si concentrano soprattutto sulla volontà di ridisegnare gli interni degli ambienti, di operare un restyling generale degli spazi la cantina vinicola. Senza andare troppo a sconvolgere l'assetto produttivo e senza operare cambiamenti sostanziali agli ambienti e alle funzionalità del layout della struttura o dell'enopolio.
Mantenendo cioè lo schema distributivo e la predisposizione degli ambienti vitivinicoli esistenti.
Quindi di norma procediamo risolvendo il tutto con un cambio di stile dei rivestimenti parietali, delle pavimentazioni, dei colori interni e dell'arredo.
Osserviamo che questo approccio è molto apprezzato dalle aziende vinicole, perché con un minimo dispendio economico rinnovano e danno un tocco di modernità alle loro strutture e di conseguenza all'immagine della cantina vinicola.
Quando invece la richiesta dell'azienda vinicola è più importante e comporta piccoli spostamenti di ambienti andando ad influire sul flusso produttivo, allora la questione diventa più complessa. Comunque gestibile e risolvibile con delle accortezze senza grandi spese.
Ciò ha permesso così di migliorare, anche se di poco, il flusso produttivo ed operativo della cantina.
Esempi di queste esigenze appena descritte le riscontriamo quando abbiamo a che fare con l'inserimento nella linea produttiva di ambienti nuovi e che semplicemente in passato non erano stati previsti o non erano cruciali, per cui si era fatto senza.
I bisogni contemporanei e le necessità obbligano di questi tempi ad essere competitivi e l'azienda ad attrezzarsi e a porre rimedio mediante tali interventi di implementazione.
Questa situazione si configura spesso in quelle cantine vinicole che, per esempio, sprovviste di un ambiente atto all'imbottigliamento del vino, per procedere alle operazioni finali debbono servirsi di impianti mobili a domicilio o di affidarsi a contoterzisti. Spostandosi presso altre sedi e sostenendo onerosi costi e controindicati trasferimenti di prodotto.
Altre situazioni che si presentano di frequente, vuoi perché ci sono stati dei controlli da parte delle Asl, vuoi perché l'azienda intende aprirsi ai turisti del vino per l'accoglienza e l'ospitalità in cantina, è quando si richiede di implementare tutta una serie di servizi che riguardano la sicurezza e l'igiene degli addetti e degli utenti in visita, come per esempio per potenziare i servizi igienici, wc, attrezzati significativamente di apparecchi per diversamente abili, nuovi e più ampi spogliatori e armadietti per il cambio degli addetti e quant'altro necessario.
Il tema della sostenibilità nel caso di una cantina da ristrutturare diventa a nostro avviso di grande interesse, poiché applicare i tre principi non è di semplice fattibilità. Anzi risulta essere più complesso, perché durante le ristrutturazioni si vengono a scoprire materiali deleteri per l'ambiente e che è impossibile riciclare una volta dismessi, per cui occorre saperli sfruttare in concomitanza con i nuovi materiali ecosostenibili, e magari poco tolleranti nei confronti dei primi.
Anche in questo caso, come per la progettazione di nuove cantine, la sfida si fa molto affascinante.
Infatti, siamo in presenza di un edificio pensato e realizzato con materiali di una certa epoca e di un ben preciso periodo storico al quale come si diceva occorre affiancare materiali più performanti e capaci di lavorare in sinergia con quelli esistenti.
Tuttavia, Cantine fatte ad Arte fa uso, ormai da tempi non sospetti, solo di materiali ecosostenibili nei propri cantieri delle cantine vinicole, in coerenza con il rispetto dei principi dei CAM.
Come si diceva nel paragrafo "Processi produttivi e ambienti di una cantina vinicola da ristrutturare", il design che interessa la cantina vinicola spesso è affidata banalmente all'arredo d'interni di qualche sala o ambiente enotecnico.
Limitandosi ad abbellire esteticamente solo pochi ambienti della cantina, trascurando invece l'immagine generale e completa della cantina.
Questo è un errore da parte delle aziende vinicole, perché non curare l'immagine complessiva significa far percepire al turista del vino, o al visitatore occasionale, una trascuratezza e una insufficiente cura per il dettaglio.
Una cantina vinicola deve essere attenta a tutti i particolari.
Questo denota anche da parte della cantina di non aver ben chiaro l'idea unitaria della immagine che si vuol comunicare all'esterno e il buon marketing che si otterrebbe indirettamente.
Cantine fatte ad Arte, interviene sempre per governare l'intero assetto e dell'immagine complessiva della cantina, per poi passare ad occuparsi di tutti gli aspetti nel dettaglio che riguardano materiali, gli effetti dell'illuminazione degli ambienti, della luce di riflesso e quella diretta, indipendentemente dai materiali che vengono scelti.
I rivestimenti e gli arredi sono studiati perché si abbinino con gli interni e con lo stile che si vuole proporre, in coerenza con le idee della committenza. Per questo, l'interfaccia e il confronto con questi ultimi, è fondamentale per redigere un buon progetto dell'architettura degli interni.
Ingredienti fondamentali per fare percepire gli ambienti maggiormente salubri e sicuri.
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